venerdì 27 novembre 2009

LETTERS TO YVES: UN NUOVO LIBRO SU YVES SAINT LAURENT


Nuovo libro cult in uscita, ma stavolta inconsueto: non una raccolta fotografica, né una biografia che si intreccia con la carriera, ma un libro più pensoso, intimo, personale. È scritto da Pierre Bergé, socio in affari e amico di lungo corso di Yves Saint Laurent.
Il titolo è tanto semplice quanto rivelatore di un’intimità che quasi dispiace violare, “Letters to Yves”. L’autore dichiara a WWD di averlo scritto pochi mesi dopo la scomparsa dello stilista. Sarà in libreria a Febbraio.

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SHIFT, LA POLTRONA CHE SI ISPIRA AL PC DI ADRENALINA


Era inevitabile che anche il computer, volenti o nolenti nostro compagno quotidiano, sarebbe diventato oggetto d’ispirazione. L’ispirato in questo caso è l’architetto italiano Simone Micheli, che ha trasformato il tastierino numerico che si trova sulla destra delle più comuni tastiere dei desktop, in una poltrona colorata, giocosa e soprattutto persoanlizzabile nei colori e nelle stampe. I computer addicted sono avvisati. Budget permettendo, visto che costa 2614 euro, qui.

giovedì 26 novembre 2009

ANDREW BYROM : SCRIVE SENZA LA PENNA

Come recita il titolo di uno dei suoi saggi, ad Andrew Byrom piace “To write without a pen”: scrivere senza la penna. Stimato designer e insegnante, teorico dell’uso (e della creazione) della tipografia, Byrom cerca di giocare con i caratteri, ma soprattutto con le limitazioni e gli ‘ostacoli’ imposti dai materiali.
Fedele alla lezione di grandi del passato come Charles Eames, Andrew Byrom costruisce dei font piegando alle sue necessità gli oggetti più disparati. Nascono così delle soluzioni tipografiche che influenzano la natura d’uso e che ne vengono creativamente a loro volta influenzate.
Si va dalle scritte al neon in tre dimensioni a quelle profilate in alluminio che ‘emergono’ dai muri delle abitazioni. Da quelle realizzate alterando le tubature dei bagni a quelle costruite come aquiloni. Per arrivare a quelle che vi presentiamo nella foto, che sfruttano la modularità delle ‘veneziane’: le tende a listelli che lasciano passare la luce in maniera frammentaria ma ordinata, così come l’inventiva di questo designer, cerebrale e creativo insieme.

http://www.designerblog.it/post/7608/andrew-byrom-scrivere-senza-la-penna

MARCUS TREMONTO

Il designer americano Marcus Tremonto ha creato una nuova stupefacente lampada, la Carbon 451 Lamp.
La Carbon 451 Lamp è stata realizzata in fibra di carbonio e carta elettroluminescente, e le sue complicate ma piacevolissime volute confermano l’estrema versatilità di questi materiali, modellabili praticamente a piacere.
Il risultato è una lampada a sospensione che appare come una scultura pendente dal soffitto, dalle proporzioni capaci di diventare protagoniste di un intero ambiente.
Via Decodir

La richiesta di Veronica: tre milioni e mezzo al mese

Il premier avrebbe rifiutato, offrendo 200mila euro «trattabili» fino a 300mila

MILANO - Quarantatré milioni di euro l’anno, poco più di tre milioni e mezzo al mese. E’ l’assegno di mantenimento che Veronica Berlusconi avrebbe chiesto nell’ambito del ricorso di separazione con addebito presentato all’inizio del mese nei confronti del presidente del Consiglio. Silvio Berlusconi (nella foto, sullo sfondo il viso di Veronica Ansa ) avrebbe rifiutato, offrendo 200 mila euro «trattabili» fino a 300 mila. GLI ACCORDI - «Fonti vicine al premier fanno presente che sarebbero già stati versati a Veronica tra i 60 e i 70 milioni di euro... Sempre secondo indiscrezioni Berlusconi si era detto disponibile a lasciare alla moglie Villa Belvedere, la residenza di Macherio in cui vivono Veronica e i figli, gli arredi compresi».SEI VOLTE DINHO - La separazione da Veronica Lario potrebbe costare a Silvio Berlusconi 6 volte l'ingaggio di Ronaldinho (che si aggira intorno ai 7 milioni netti a stagione) e un terzo del monte ingaggi di tutto il Milan (che si attesta sui 125,5 milioni totali annui). L'avvocato della Lario, Maria Cristina Morelli, intanto si trincera dietro uno stretto riserbo. Sempre per fare un paragone calcistico, il quarto portiere del Milan, Flavio Roma, ha un ingaggio di 400 mila euro all'anno. IL LEGALE DEL PREMIER: RISERVATEZZA - «È una separazione che va trattata con la riservatezza necessaria, come deve avvenire in tutte le separazioni. E trovo disdicevole che escano queste notizie. Non ho nulla da aggiungere, se non che mi dispiace per loro: questo genere di notizie non giovano ad arrivare ad una separazione consensuale». Così Ippolita Ghedini il legale matrimonialista, sorella del parlamentare e avvocato del premier Niccolò, che assiste Silvio Berlusconi nella causa di separazione dalla moglie Veronica Lario, commenta quanto pubblicato dal Corriere della Sera. A tuttora non è noto in quale tribunale sarebbe stato depositato il ricorso di separazione dai legali di Veronica dato che sia a quello di Milano sia a quello di Monza non risulta alcun deposito. Invece, secondo quanto riferisce all' chi è vicino a Veronica Lario, la signora intende mantenere ancora la linea del silenzio sulla vicenda tant'è che non vuole nè confermare nè smentire l'eventuale deposito dell'atto e le eventuali trattative in corso.IL TRIBUNALE - Il presidente della nona sezione civile del tribunale milanese, Gloria Servetti dice, «non confermo né smentisco che il tribunale di Milano si occupi della separazione Berlusconi-Lario». Detto questo, il giudice ricorda che, in questa separazione come per tutte le altre «se le parti lo ritengono possono diffondere le loro richieste ma noi - sottolinea ancora una volta Gloria Servetti- rispettiamo la privacy di tutti i cittadini».

http://www.corriere.it/politica/09_novembre_26/berlusconi-divorzio-veronica_6153a188-da57-11de-a7cd-00144f02aabc.shtml

Lampade Successful Living di Diesel in collaborazione con Foscarini

Successful Living è da sempre lo slogan che caratterizza lo stile irriverente e rock del brand di moda e da oggi è anche il nome della prima collezione di lampade nate dalla proficua collaborazione tra Diesel e Foscarini.
La collezione combina la grande creatività di Diesel con la qualità produttiva tipica di Foscarini: il risultato sono lampade dal design originale che strizzano l’occhio ad un universo grintoso, anticonformista e alternativo, proprio come è la moda proposta da Diesel.

http://www.designerblog.it/post/7605/lampade-successful-living-di-diesel-in-collaborazione-con-foscarini

QUANDO IL MOMA INCONTRA TIM BURTON

http://moma.org/explore/multimedia/videos/81/471

Il MOMA di New York dedica, a partire dal 22 Novembre, fino al 26 Aprile 2010, la più completa retrospettiva su Tim Burton ad oggi. Un’esposizione e una serie di proiezioni per esplorare il mondo del regista, produttore, sceneggiatore, creatore di mondi animati, ma anche scrittore, fotografo, poeta e illustratore.
Disegni, storyboard, pupazzi, costumi, oggetti di scena, stampe e immagini digitali, modellini e sketchbook, per raccontare il mondo geniale, poetico e orrorifico di un uomo visionario che ha saputo cogliere il meglio e il peggio della cultura pop per raccontare sogni adulti e incubi infantili, soglie difficili da oltrepassare, ossessioni e malinconie dei nostri tempi.
Il museo statunitense ha commissionato allo stesso Burton una breve animazione per promuovere l’evento (vedi link sopra citato). Stop Motion e computer graphics, un robottino mostruoso dagli occhi enormi e l’inconfondibile colonna sonora di Danny Elfman.

http://www.designerblog.it/post/7610/un-video-per-promuovere-la-mostra-su-tim-burton-al-moma

BARCODE DESIGN

I codici a barre sono di certo noiosi e non molto glamour e se ne sono accorti bene alcuni designer giapponesi che hanno pensato di rendere più accattivanti e originali anche questi elementi.
Senza ostacolare la funzione primaria del codice a barre, i designer sono riusciti a creare paesaggi urbani o naturali e inserire vari elementi, spesso relativi al prodotto che identificano, creando delle vere e proprie illustrazioni che attirano l’attenzione per originalità estetica e unicità.
La galleria del Barcode Design Studio di Tokyo espone molteplici esempi di codici a barre rivisitati e illustra i modi creativi con cui si può rivoluzionare questo elemento tecnico, spesso anche con poche e semplici mosse.

LA PIRATERIA? PUO' PASSARE DI MODA

Sull'esempio di iTunes: chi fornisce buona musica a prezzi ragionevoli è destinato a un successo inaspettato

Quando Steve Jobs annunciò che avrebbe cercato di vendere un prodotto – canzoni in formato digitale – che si poteva tranquillamente trovare gratis – illegalmente, certo – su Internet furono in molti a scuotere la testa. Ma il sucesso di iTunes Store, che ormai permette di acquistare anche spettacoli tv e molto altro per varie piattaforme, ha fatto tendenza. E nascono molti servizi volti a vendere – in cambio di un pagamento alla volta o di un abbonamento mensile o settimanale – musica digitale. Tanto che scaricare illegalmente, sostiene il Guardian, potrebbe addirittura diventare obsoleto. Messo in pensione da servizi moderni, facili da usare. Come iTunes. Il Guardian fa gli esempi di Spotify.com e We7.com, di quello firmato Nokia (Comes With Music), dei nuovi Rdio.com (dai fondatori di Skype), Virgin Media, Sky Songs, mog.com. Perché se la pirateria continua a avere accaniti fautori, e comunque crea danno all'industria discografica, il mercato legale prova che chi fornisce buona musica a prezzi ragionevoli con modalità di pagamento razionali e facili da usare, è destinato a avere un successo fino a poco fa inaspettato. Con buona pace delle Cassandre che davano per finito il modello economico dell'industria discografica. E facendo sperare in un futuro migliore anche la carta stampata, perché sembra sempre più chiaro che esiste davvero un modo per sfruttare commercialmente Internet. Che non è soltanto un mezzo per consegnare gratis dei contenuti coperti da diritto d’autore a un pubblico restio a pagare per questi contenuti.
Certo l'innovazione, per la musica, non è arrivata dalle case discografiche, spiazzatissime dal fenomeno Internet, ma dall'hi-tech. Così come le generalmente poco innovative – sotto il profilo tecnologico – aziende editoriali sembrano soffrire degli stessi problemi dell’industria discografica. Da una parte è ingeneroso accusare i discografici di non avere inventato iTunes – in fondo il loro mestiere è scoprire talenti, fare in modo che essi creino bella musica e la incidano nel modo migliore, e vendere poi il prodotto finale. Il mestiere, per esempio, di Steve Jobs è invece quello di inventare gli strumenti tecnologici del futuro – normale che lui sia più avanti dei discografici, in questo senso. E quando – auspicabilmente presto – si troverà il modo di far rendere soldi veri ai contenuti giornalistici su Internet, non le briciole attuali, è probabile – ci si rassegni -- che l'idea vincente non nasca da un editore ma da un'azienda della Silicon Valley. Però il mercato degli mp3 è cambiato e dà un'alternativa semplice, sicura e legale allo stato brado della pirateria – non solo il rock, ma si allineano anche i templi della classica, che vendono dirette in streaming dei concerti dei Berliner Philharmoniker e Bayreuth, e Metropolitan di New York e Scala e Covent Garden mettono a disposizione proiezioni delle opere a alta definizione nei cinema. Perché l'ascoltatore e l'ascoltatrice – come il lettore e la lettrice – disposti a pagare il giusto, in modo semplice e “user-friendly”, per i contenuti, esistono eccome, là fuori. Basta saperli invitare nel modo giusto. E anche il futuro fa un po’ meno paura.

http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/09_novembre_19/pirateria_musica_giornali_matteo_persivale_7358b9a4-d4d5-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

MICHELLE COME SCIMMIA, ACCUSE A GOOGLE

La società si scusa, ma il link alla foto resta: «Non è colpa nostra, è quel che c'è in rete»

La foto a sfondo razzista finisce ai primi posti nella ricerca immagini del motore di Mountain View


MILANO - Il volto di Michelle Obama sovrapposto a quello di una scimmia: una malriuscita manipolazione fotografica a sfondo razzista che tuttavia l’algoritmo di Google posiziona al terzo posto ( il sesto nella versione italiana) se si esegue una ricerca nel motore «Immagini» digitando nella “stringa” il nome della first lady americana.
RIMOSSA E RIMESSA - Dopo alcune segnalazioni, la settimana scorsa Google aveva deciso di rimuovere la foto dai risultati della sua ricerca: il sito che ospitava l’immagine, infatti, contravveniva alle linee guida della policy di Google perché infettava i pc dei visitatori con fastidiosi malware. Oggi però l’immagine è ricomparsa in cima alla lista dei risultati ma Google ha messo le mani avani. In un link sponsorizzato bene in vista, sopra le foto, il motore di ricerca si dissocia dai risultati offerti ai suoi utenti. «Anche inserendo chiavi di ricerca apparentemente innocue, a volte possono apparire contenuti offensivi» spiegano da Mountain View.
QUESTIONE DI ALGORITMO - «Tuttavia i risultati sono un riflesso di ciò che è disponibile su Internet» spiega ancora Google, che, come è noto, calcola la rilevanza, e quindi il posizionamento dei risultati stessi, grazie a PageRank. Quest’ultimo è l’algoritmo con cui il motore di ricerca indicizza il materiale presente in Rete, in base ad una serie di criteri, tra cui la quantità di collegamenti che “linkano” alle pagine. «Tra questi criteri , però - scrivono ancora da Google - non trovano spazio le opinioni di quanti lavorano a Google o i convincimenti della maggior parte delle persone». Insomma, il motore di ricerca si scusa, ma non oscura l’immagine, in nome del rispetto dell’integrità di quell’algoritmo che ha fatto la sua fortuna: «Non rimuoviamo una pagina dai nostri risultati solo perché il suo contenuto è impopolare o perché riceviamo lamentele a riguardo».
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I PRECEDENTI - I precedenti non mancano. Qualche anno fa Mountain View si scusò perché inserendo nella stringa la parola jew (ebreo), ai primi posti apparivano collegamenti a siti antisemiti. La lista dei risultati non venne modificata. Lo stesso avvenne nel 2006, quando digitando «miserable failure», al primo posto appariva il sito ufficiale della Casa Bianca, allora occupata da George Bush, vittima di un’azione di googlebombing da parte di migliaia di blogger, che linkando nelle loro pagine quell’ espressione al sito della presidenza americana «presero in giro» l’algoritmo. Anche in quel caso, nessuna modifica , ma solo un messaggio di scuse agli utenti «per la spiacevole esperienza vissuta utilizzando Google».

Pesa 90 chili e ha il velo: ECCO MISS MONDO ARABO 2009

Muwadda Nour è l’opposto delle miss prototipo.
Il dibattito è cominciato. A scatenarlo, Delphine Edde, ascoltata direttrice d’un blog libanese.


GERUSALEMME – Le misure non sono state rese note. E nemmeno la prova bikini s’è resa necessaria. Poetico, uno dei giurati le ha letto un verso di Adonis mentre la vedeva piangere di gioia - «la cosa più bella di te sono le lacrime» -, giurando però che di cose belle ne ha notate anche altre: «È armonica, accattivante nel sorriso, colta». Che successone, per Muwadda Nour: quando è sfilata sulla passerella d’un grande albergo del Cairo, la giuria di «Miss Mondo Arabo 2009» s’è ritrovata unanime. E ha alzato la paletta del voto più alto: dovrà essere lei, la rappresentante saudita, la vera ambasciatrice del fascino arabo nel mondo.
Le prime tre classificate (dal web)L’hanno premiata secondo il copione di tutti i concorsi di bellezza del mondo: il gridolino di rito, le lacrime d’ordinanza, i fiori, la fascia, la finta corona di pietre finte sulla testa. A prescindere da quel piccolo particolare: Muwadda Nour pesa novanta chili, è velata ed è esattamente l’opposto delle miss prototipo. Pesantezza mezza bellezza? Il dibattito è cominciato. A scatenarlo, Delphine Edde, ascoltata direttrice d’un blog libanese che tratta temi più o meno frivoli e s’aspettava forse di vedere premiata una delle classiche, meravigliose ragazze del suo Paese: Jessy Zaher, la beirutina in gara al Cairo, è arrivata seconda con parecchi punti di distacco e altrettanti chili di differenza. Per non dire delle tredici altre finaliste, la siriana, la giordana, la tunisina, tutte costrette ad accontentarsi d’una foto in posa con la vincitrice. Delphine non l’ha presa alla leggera e, a due settimane dall’elezione di Miss Mondo Arabo, tiene ancora aperto il forum di discussione. Con una domanda che aleggia: «Hanno scelto l’immagine più tradizionale della bellezza araba. Ma qual è, oggi, quest’immagine?». Già: la burrosa Muwadda o la grinda tuttecurve, spesso adattata a cliché occidentali, delle attrici egiziane, delle cantanti libanesi, delle televisive qatariote? Il tema dell’estetica femminile è religioso e politico, in Medio oriente.
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(dal web)E ha mutato questa parte di mondo: impossibile vedere oggi, sulla Salaheddin di Gerusalemme, le minigonne di trent’anni fa. Ed è normale che le tv del Golfo, a leggere le notizie dei tg, alternino zigomi al botulino e annunciatrici velate. Per non dire dei reality arabi, dove non mancano le anoressiche semisvestite. O di «Jasad» (il corpo), la rivista libanese di sesso patinato che vende migliaia di copie. Anche Muwadda è oggetto di discussione, ora. E qui, fatta la tara delle scontate volgarità maschili, colpiscono soprattutto i commenti femminili. Non sempre solidali, qualche volta perfidi: «È davvero lontana dagli standard richiesti in un concorso di bellezza» (Mira); «vi sbagliate: l’hanno premiata perché, lì in mezzo, era l’unica a non aver avuto bisogno del bisturi» (Sarah); «la bellezza è un’altra cosa» (Sheereen); «è la vittoria d’una bellezza non copiata dalle solite riviste» (Nora); «è la donna che ogni madre vorrebbe far sposare a suo figlio, ma non quella che ogni figlio vorrebbe sposare» (Sandy)… C’è anche chi si chiede se e quanto abbia pesato, in tutti i sensi, la politica: da troppi anni vincevano le ragazze del Cairo o di Beirut, qualche volta erano state premiate le palestinesi, ma non c’era mai stata una saudita e questo poteva sembrare uno sgarbo. Ora che la magrezza non è più una virtù, Muwadda si gode serena la sua corona di miss. E i servizi sulle tv arabe, le interviste, il primo contratto con una casa di prodotti di bellezza. Tiene per sé i progetti per il futuro. Né cinema, né moda, per il momento. Le piacerebbe trovare marito presto, dice, e avere tanti bambini. Le hanno chiesto di posare per la copertina d’un settimanale. Nessun problema. Ma ha già imparato a non scendere a compromessi: il velo, non se lo leva.

NENDO ARREDA GLI SHOWROOM DI ISSEY MIYAKE

A quanto pare, il mondo giapponese dei punti vendita è alla ricerca di nuove formule commerciali in grado di avvicinare a sé un consumatore dagli orientamenti dinamici e dal portafoglio ristretto. E c’è chi, è il caso di Issey Miyake, per seguire il trend spariglia le proprie collezioni per dare vita ad un nuovo marchio, “24 Issey Miyake“, caratterizzato da pezzi basic, un costo contenuto e venti nuovi colori studiati per dare carattere ai capi.
Lo studio Nendo è stato incaricato di progettare il layout per l’allestimento del punto vendita, per il quale ha studiato alcuni espositori realizzati ad hoc ed ispirati allla fisionomia dei minimarket giapponesi, a quanto pare molto diffusi soprattutto nella vendita a tutte le ore di cibo confezionato. Tavolini bassi, espositori e stand, realizzati in semplice tondino di ferro dipinto di bianco, valorizzano per contrasto il colore delle confezioni e permettono di adattarsi alle planimetrie che caratterizzano ogni singolo corner 24, spesso ubicato all’interno di un più vasto centro commerciale. Il risultato? Una volumetria semplice ma d’effetto, a cui non sarebbe male ricorrere anche nel campo dell’arredamento domestico.


Spaghetti Grafica 2 in mostra alla Triennale di Milano

La prima edizione di Spaghetti Grafica, Contemporary Italian Graphic Design lo scorso anno è stata un successo, una ricognizione per fare il punto sullo stato del graphic design italiano sfociato in un volume edito da De Agostini.
Quest’anno la chiamata a raccolta è iniziata lo scorso gennaio con l’apertura del bando per la collettiva Spaghetti Grafica 2. Ora finalmente questa seconda ricognizione mette in mostra i suoi frutti: l’appuntamento è a partire da oggi, 26 novembre alla Triennale di Milano, in viale Alemagna 6.

http://www.designerblog.it/post/7691/spaghetti-grafica-2-in-mostra-alla-triennal-di-milano

Underground Signs: la metropolitana di New York a casa vostra

Ammettiamolo: con le uniche -forse- eccezioni dei vagoni della linea A di Roma, il fascino retro delle funicolari di Napoli e alcune fermate di quella Torinese, nonostante gli sforzi per migliorare qualità del servizio ed estetica di treni e stazioni, le metropolitane del nostro paese non sono proprio il massimo del design.
Parlando nello specifico dei cartelli che segnalano le fermate, tutt’altra storia quella legata alla metropolitana di New York. Sarà perché viene spesso immortalata in numerose pellicole, sarà perché i vari restyling sono stati affidati a professionisti più talentuosi, quella di NYC evoca un notevole immaginario.
Grazie a Underground Signs è ora possibile crearsi il proprio cartello personalizzato da appendere in casa. Si sceglie un testo, la tipologia grafica della fermata e ordinare la segnaletica disponibile in tre formati. Un piccolo trick: si può utilizzare l’immagine della preview che viene creata in tempo reale, anche come banner per il proprio sito web o blog.

IL 'TEMPIO' DELLA BARBIE A SHANGHAY

Quest’anno, la bambola più famosa del mondo ha compiuto il 50esimo anniversario. La Barbie è sicuramente un oggetto di culto per quasi tutte le donne del mondo, qualcosa mi dice però che a Shanghai la prendono un po’ più sul serio...
Progettato dallo Slade Studio, il Barbie Shanghai è il delirio consumistico applicato a un’unica icona. Un intero palazzo (con tanto di caffetteria) per acquistare, leggere, personalizzare, collezionare tutto quello che riguarda il giocattolo più famoso della Mattel, all’interno di un luogo completamente customizzato con toni e linee legati all’universo Barbie.

BarbieShanghaiStore

Music Chocolate Sofa, il pouff che spara musica a tutto volume

Music Chocolate è un pouff multifunzionale dotato di casse incorporate. Attraverso una porta usb, anch’essa incorportata, è possibile connettere il proprio lettore mp3 e sparare a tutto volume i propri brani preferiti, che verranno diffusi uniformemente in tutto l’ambiente grazie alla presenza delle casse su ogni lato della seduta. Il concept, pretestuoso ma non troppo, vuole favorire funzoni integrate, mentre il nome è stato scelto in virtù del rivestimento in pelle (color cioccolato per l’appunto). Il progetto è stato realizzato da Michi Jung, designer koreano di stanza a Milano.
Via Design Crave

http://www.designerblog.it/post/7703/music-chocolate-sofa-il-pouff-che-spara-musica-a-tutto-volume

EVA HERZIGOVA, HELENA CHRISTENSEN E CLAUDIA SCHIFFER NUDE SU i-D MAGAZINE

Si può anche cercare di ignorare le solite vecchie leve che s’erano guadagnate l’appellativo di supermodel nei roboanti anni Novanta in cerca di volti nuovi e freschi che possano prendere il loro posto. Ma loro, Eva Herzigova, Helena Christensen, Claudia Schiffer, non ritengono ancora di doversi ritirare dalle scene.
Lo dimostrano non solo con l’aspetto raggiante che esibiscono in qualunque occasione presti loro attenzione e qualche flash, ma anche mettendosi letteralmente a nudo. Lo fanno su i-D magazine che volentieri le ospita sulla copertina e in un editoriale dove si rivestono di soli accessori. Fanno concorrenza, e spietata, alle modelle del calendario Pirelli e a quelle della sfilata di Victoria’s Secret, bisogna ammetterlo.

Tanto sappiamo che c’è sempre dietro Photoshop, ma non è forse vero anche nel caso delle giovanissime eppure non esenti da imperfezioni come ogni comune mortale? Sulle pagine patinate delle riviste diventano tutte perfette, si tratti di quarantenni pimpanti o sedicenni dall’aria emaciata.
Via Huffington Post

UN BRACCIALE DI HERME'S GRATIS? SI PUO' CON IL DIY

Vi ricordate la Kelly di Hermès che si poteva costruire in cartone scaricando lo schema dal sito ufficiale? La maison ha provato a ripetere l’esperimento con un regalo diverso per le sue ammiratrici: al posto della borsa, un bracciale. Da stampare, ritagliare e costruire e poi indossare con grande ironia o conservare come cimelio di cui ricordarsi quando il ricordo sarà diventato vintage.
Come fare per averlo: andate sul sito, cliccate sul tutorial che si aprirà su un bracciale come quello che vedete in foto ma nella variante bianca. Adesso scegliete la vostra stampa preferita – ce ne sono sei – e infine stampate lo schema. Ritagliate e montate.
È un’idea regalo simpatica da aggiungere ai pacchetti natalizi delle vostre amiche. Ogni file in .pdf è corredato dalle istruzioni, quindi niente paura se la vostra manualità è prossima allo zero.

TRASFORM THE SEASON WITH A SURREAL CHRISTMAS by DOLCE&GABBANA


martedì 24 novembre 2009

MICHAEL STIPE per MARGIELA

Attenzione a dire che i congegni innovativi di un tempo sono ormai superati. La velocità con cui evolve la tecnologia non sembra andar d’accordo con la moda, a cui piace ripescare nel passato per rieditare vecchi strumenti al nostro modo di essere moderni. Insomma non è certo una novità, ma il risultato è sorprendente quando a creare è un certo Michael Stipe, che dichiara: “La pura gioia di creare in collaborazione con Maison Martin Margiela è stata per me un’esperienza fantastica. È l’epitome dello stile e incarna lo spirito del 21° secolo come pochi altri.”
Cosa ha combinato di tanto speciale? Ascoltate pure.. Michael ha ripescato dal baule le vecchie microcassette, rendendole protagoniste di una limited edition di soli 199 realizzati per Maison Martin Margiela. Non sono gioielli e neppure opere d’arte (oppure entrambe le cose?).. ma si presenta in argento sterling 925, in un blocnotes fatto a mano, con pagine fustellate per contenerla. Alla cassetta è attaccato un nastro nero che sembra quello magnetico e ha anche funzione di segnalibro. Il blocnotes è confezionato in una busta di carta chiusa con un laccio di cuoio che si può anche usare per portare la microcassetta. Ogni copia del blocnotes è numerata e firmata da Michael. Anche la microcassetta è contrassegnata da un discreto timbro MS09 all’interno.
ATTENZIONE! Non sono previste ulteriori edizioni, per cui si tratta di un oggetto davvero unico e prezioso per collezionisti, appassionati e chiunque ne sia ispirato.

da:http://www.fashiontimes.it/2009/11/tornano-di-moda-le-microcassette-michael-stipe-per-maison-martin-margiela/

venerdì 20 novembre 2009

GUARDARE DA UN'ALTRA PROSPETTIVA

Un artista che ha usato oggetti comuni e gli ha traslato la percezione visiva plasmandoli in significati diversi.
Si chiama CHEMA MADOZ e consiglio un giro nel suo sito : www.chemamadoz.com













YUANYANG II di Tsang Cheung-shing

Ovviamente è un artista orientale (cinese per la precisione), si chiama Tsang Cheung-shing, lui, ed è un mezzo designer, mezzo uomo delle nuove tecnologie e mezzo ceramista .
Yuanyang II, è il nome della scultura esposta permanente al Museo dell'Arte di Hong Kong.La verità è che nel panorama dell'arte contemporanea europea una roba del genere al massimo potrebbe essere un souvenir dei Bookshop a fine mostra, anche se in effetti cercare di usare un'altro occhio e un altro cervello quando si guardano cose di mondi lontani è un dovere imprescindibile.In ogni caso, a parte il suo valore artistico o meno, effettivamente c'è qualcosa, in questo lungo bacio liquido, che lascia secchi. Sarà la straordinaria capacità tecnica, o il mescolare di elementi così carnali (acqua, bacio, caduta, amore, vasi e uffa), o sarà per lo stupore di un gesto così inaspettabile, o non lo so, quello che è vero è che, se non sei affogato nel cinismo, la guardi e ci rimani.

da:http://www.patamagazine.com/it/un-bacio-caduto

«UCCIDEVANO PER VENDERE GRASSO UMANO»

Giallo in Perù. Il procuratore di Lima: «La banda avrebbe ammazzato almeno sessanta persone»

MILANO - La notizia sembra tanto clamorosa quanto incredibile. La polizia peruviana ha arrestato quattro persone sospettate di far parte di una banda che avrebbe assassinato almeno 60 persone per estrarre dai loro corpi grasso da vendere in Perù, ma anche in Europa, ad aziende disposte ad utilizzarlo per la fabbricazione di prodotti cosmetici. Lo ha reso noto il procuratore del tribunale penale di Lima, Jorge Sans. Secondo i media locali, tra i potenziali acquirenti ci sarebbero anche due «italiani» che gli inquirenti stanno cercando di arrestare.
«IL TRAFFICO DURAVA DA 30 ANNI» - I quattro peruviani arrestati avrebbero confessato, rivelando anche che il loro traffico durava da molto tempo. Lo riferisce il quotidiano El Comercio citando il generale Felix Murga, responsabile del Dipartimento di polizia anti-crimine. «Il grasso lo estraevano dal torace e dai muscoli», ha dichiarato Murga. Secondo le indagini effettuate finora, la sostanza veniva venduta per lo più in Europa, a circa 15.000 dollari al litro. IL CASO - Il caso è venuto alla luce agli inizi del mese, quando la polizia ha arrestato due persone mentre stavano ritirando un involucro di plastica che, presumibilmente, conteneva il grasso umano estratto dal corpo di un uomo, Abel Matos Aranda, ucciso in Perù lo scorso settembre. I media hanno subito definito gli arrestati «la banda dei pishtacos», (dalla parola quechua 'pishtay', che significa «tagliare a strisce»): come nelle leggende peruviane - ne parla anche lo scrittore Mario Vargas Llosa nel romanzo Il caporale Lituma sulle Ande -, sono le persone che aggrediscono uomini e donne per sgozzarli, mangiare la loro carne e vendere il loro grasso. I CLIENTI - I media, citando il generale Murga, scrivono inoltre che tra i possibili clienti vi sarebbero anche due non meglio precisati «italiani», dei quali si parla nelle intercettazioni telefoniche effettuate sui cellulari dei detenuti. Murga, per altro, ha anche assicurato che gli arrestati agivano più o meno come i 'pishtacos'. Attiravano le loro vittime in luoghi solitari e, dopo averle, decapitate, ne trasferivano i corpi in rudimentali laboratori per estrarne il grasso. Sempre secondo Murga, al di là di cercare di individuare i due presunti italiani che avrebbero acquistato la sostanza, è anche scattata la caccia ad almeno altri sette membri della banda. Per ora, comunque, non sembra che si siano comportati fino in fondo come i 'pishtacos'. Che, secondo il Dizionario Enciclopedico del Perù di Tauro del Pino, spesso sotterravano le loro vittime, a volte ancora in vita, per fecondare la terra o rendere più solide le fondamenta di una casa. In questo caso, avrebbero pensato invece solo ai soldi vendendone il grasso ad aziende europee, che l'utilizzavano per fabbricare prodotti cosmetici. La notizia comunque non può non alimentare forti dubbi. Alcuni professori universitari, interpellati da varie agenzie sudamericane, sono apparsi molto scettici sulla vicenda, sostenendo che non vi sarebbe "mercato" per il grasso umano.

DA:http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_19/grasso_umano_peru_giallo_2abf66a0-d554-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

«Essere pelle e ossa? Nulla di meglio» Motto pro-anoressia, bufera sulla Moss

la beat: «la modella Non si rende contro del pericolo di certe parole»
Critiche alla top model dalle organizzazioni che si battono contro i disturbi alimentari

MILANO - «Non c'è nulla meglio che essere pelle-e-ossa». Parola di Kate Moss. Un motto quello della super modella britannica, che ha scatenato l'indignazione degli attivisti anti-anoressia e di quanti si battono contro la «taglia zero» delle mannequin.
«NON CAPISCE IL PERICOLO DI CERTE PAROLE» - In una intervista rilasciata al sito web di moda WWD, la Moss afferma che la frase ora incriminata è una delle tante che lei usa e che sebbene «provi a ricordarla a se stessa, a volte non funziona». Ma il motto della top model, ha dichiarato la Beat (un'organizzazione contro i disturbi dell'alimentazione) viene spesso utilizzata da persone affette da anoressia per convincersi a non mangiare e compare su molti siti internet per anoressici e bulimici. «Probabilmente la Moss non si rende conto di quanto pericolosi possano essere certi commenti. I giovani affetti da disturbi alimentari trovano già difficile combatterli senza commenti come questo, che certo non aiutano» spiega la Beat.
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LO STUDIO - L'associazione ha appena pubblicato uno studio dal quale emerge che quasi la metà dei giovani affetti da problemi alimentari crede che il fatto di essere stati vittime di bullismo abbia contribuito ai loro disturbi. Un team di ricercatori ha intervistato 600 ragazzi tra 16 e 25 anni che soffrono di anoressia, bulimia o che mangiano eccessivamente. Di questi, il 91%ha affermato di essere vittima di bullismo, mentre il 46% ha detto che il bullismo è uno dei fattori che li ha spinti ad abbandonare un regime alimentare sano. Susan Ringwood, direttrice di Beat, ha spiegato alla Bbc che molti giovani anoressici o bulimici non lo diventano per assomigliare a modelle e Vip televisivi dai corpi perfetti e che spesso entrano in gioco fattori ed esperienze personali. Essere vittime di bullismo colpisce la nostra stima di sè e una basa stima di sè è un fattore molto importante nello sviluppo di un disturbo alimentare«, ha detto.

da: http://www.corriere.it/spettacoli/09_novembre_19/moss-essere-magri-polemiche_5ee9d556-d503-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml

giovedì 19 novembre 2009

LUCCA DIGITAL PHOTO FEST 2009

Lucca apre le porte al festival dedicato alla fotografia e alla video-arte, il programma : 70 esposizioni, alcune anteprime assolute, workshop e conferenze.
Per informazioni e curiosità inerenti alla manifestazione: http://www.ldpf.it/
alcuni esempi:
Claudia Romiti
"Ri-Africa", vincitrice del LuccaDigitalPhoto Contest 2009
Patrizia Guerresi
Genitilla Al wilada, 2007.
Ex Manifattura TabacchiLuccaDigitalPhotoFest'09
14 novembre - 8 dicembre
Lucca, sedi varie

Kimono, 1963
LuccaDigitalPhotoFest'09
14 novembre - 8 dicembre
Lucca, sedi varie



Stone.
Palazzo GuinigiLuccaDigitalPhotoFest'09
14 novembre - 8 dicembre
Lucca, sedi varie
style.com

KARL APPRODA NEL MONDO MAGAZINE

Il nuovo progetto del signor Lagerfeld è la realizzazione di un Magazine per Chanel.
Chiamato 31 Rue Cambon, ovviamente l'indirizzo della maison storica parigina, ospiterà al suo interno le sue muse, da Lara Stone a Baptiste Giabiconi arrivando a Freja Beha.
La realizzazione è stata affidata a Olivier Zahm, fondatore di Purple Magazine, partner del progetto.

da: Purple Diary
verycool.it

SPECIAL COLLECTION: The Beatles X Comme des Garçons

Per la ricorrenza del quarantesimo anniversario del gruppo musicale britannico, considerato uno dei maggiori fenomeni della musica contemporanea, a distanza di vari decenni dal loro scogliemento ufficiale, Comme des Garçons ha realizzato una mini collezione dedicata ai Beatles.
Proprio a Londra in Dover Street Market , a partire dal 27 novembre verranno distribuiti tutti i capi realizzati di questa collection chiamata : The Beatles X Comme des Garçons.


immagini: verycool.it


lunedì 16 novembre 2009

AUDREY HEPBURN ALL'ASTA

Basta pensare ad uno qualunque dei film con Audrey Hepburn e tornano alla memoria indimenticabili cartoline di stile associate alle magnifiche creazioni che specialmente Givenchy amava fare indossare alla sua musa. Quelle creazioni, intramontabili e perfettamente presenti a tutte le ammiratrici dell’attrice icona di stile, vanno adesso all’asta.
Associata alla vendita anche una piccola mostra di alcuni tra i capi in catalogo per i fortunati partecipanti che potranno aggiudicarsene uno, da Sotheby, a New York e Parigi.
La notizia più interessante, per noi che non potremo avere nessuno di quei ricordi cinematografici (ma non solo): la metà dei proventi andrà in beneficenza alla fondazione per i bambini che porta il nome dell’attrice. Finalmente un’iniziativa benefica che non perde di vista lo scopo principale devolvendo percentuali ridicole dei ricavi.
verycool.it

CUSCINI E TESSUTI OLD STYLE DI ZUSSS

Vecchie stampe e i francobolli non sono solo oggetti per collezionisti, il cui fascino va messo sotto vetro. Conservano infatti il loro appeal anche quando sono declinati su cuscini e tessuti per la casa, come quelli realizzati da Zusss, piccola e giovane a zienda di creativi olandesi. I segni lasciati dai vecchi timbri diventano decoro, i francobolli si fanno superfici colorate e anche i vecchi sacchi di liuta recuperati dalle spedizioni vengono riutilizzati e rimpiti di imbottitura per finire su sedie e divani di case contemporanee. Dettagli originali e dal gusto piacevolmente retrò. Li trovate qui.



verycool.it

mercoledì 11 novembre 2009

INGANNI AD ARTE

Ombre, impronte, deformazioni per ingannare l'occhio. Designer da tutto il mondo interpretano l'arte del trompe l'oeil.

Trick the eye
Un tavolo coordinato con i piatti. La designer svedese Frida Malarborn, esperta di ceramiche, dice di essersi ispirata per il suo progetto tillbords proprio ai trompe l'oeil. Il motivo decorativo che unisce in maniera surreale tavolo e piatti del tutto ordinari funziona come un filo rosso che mette in connessione i due oggetti. Per ora è solo un progetto.
Info: www.fridamalarborn.se
Sedie anti... gravità!
Un gioco ottico? A un primo sguardo sembra una normale sedia che sfida la gravità rimanendo in piedi solo con due gambe. In realtà è una sedia che, come dice il nome, ingloba nella sua struttura la sua ombra fatta in acciaio e ancorata al legno. Shadow chair è disponibile in legno di noce o betulla, si acquista da Duffy a Londra, ma è ordinabile anche online. Costa 106 euro e ci vogliono circa 4 settimane per la spedizione.
Info: www.duffylondon.com


Bicchieri floreali
Hironao Tsbuoi disegna degli inediti bicchieri floreali, Sakurasaku glass. Il principio è quello di lasciare sul piano d'appoggio non l'antiestetica macchia tonda del bicchiere bagnato, ma un segno floreale. Infatti, servendosi del liquido rimasto all’interno, si verrà a creare un'impronta decorativa sul tavolo grazie alla particolare forma della base. Il progetto prevede bicchieri per sake, vino, acqua. Prezzi da 13.5 euro a 35 euro.
Si acquista su http://100perstore.com.



Bottiglie come sottopiatti
La designer croata Ljiljana Kolundzic trasforma vecchie bottiglie di vetro in sottopiatti servendosi del processo di fusione del vetro. Hotflat è diponibile in svariati colori: la classica palette verde-bianca-marrone delle bottiglie di vino, acqua e super alcolici. Esposto alla mostra Mano per più alla galleria Stazionerogers a Trieste. Si può acquistare allo showroom Otto Dizajn a Zagabria. Costa 50 euro.
Info: www.milimetar.net

Vuoi sposarmi?
Always, marry me dice l'anello di Jungyun Yoon. Se di primo acchito può sembrare una pratica un tantino sadica, poi l’anello con timbrino interno che lascia il segno sul dito dell’amato si rivela romanticamente insolito. Perfetto regalo di nozze, è anche personalizzabile. Il modello più semplice costa 120 euro ed è venduto in coppia. La versione personalizzata 300 euro se in argento e 800 euro in oro 14K.
Info: www.yoonjungyun.com




Morbida porcellana
Il servizio in ceramica Grooveware di Takito Co, designer giapponese, sembra fatto di morbida pasta modellabile. Così cucchiai, forchette e bacchette sprofondano e imprimono i loro profili nella ceramica. Un tranello per gli occhi. Prezzo su richiesta.
Per info: http://normaldesign.net/ - www.table-studio.co




Proiezioni
Lo studio Gumdesign propone Shadow, un sottobicchiere in acciaio prodotto da Serafino Zani. Shadow è l’ideale per chi non dispone di un servizio pregiato da portare in tavola: così il vostro ordinario bicchiere sembrerà avere un corpo tozzo, ma un’anima nobile proiettando, sul piano, un’ombra slanciata degna del bicchiere in cristallo. Disponibile in versione lucida o satinata. Costa 26 euro a coppia e si può acquistare nei negozi rivenditori.
Per info: www.gumdesign.it
di Francesca Fornasari
syle.it